Partito politico italiano. Nato in occasione del referendum
costituzionale del giugno 2006 per iniziativa dell'ex segretario
dell'UDC Marco Follini e basato sulla libera
aggregazione di circoli cattolici-moderati, divenne una componente politica del Gruppo Misto al Senato
allorché il senatore Follini, il 18 ottobre 2006, lasciò ufficialmente il suo vecchio partito. Qualche
giorno dopo il movimento si trasformò, a Napoli, in partito politico e vi aderirono diversi amministratori
locali, il deputato Riccardo Conti e influenti membri dell'UDC esclusi dalle liste elettorali dell'aprile 2006.
Di ispirazione centrista, il partito assunse una posizione critica nei confronti della "morsa di
un bipolarismo raffazzonato ed estremizzato", proponendosi viceversa di rimettere in primo piano - come fu scritto
nello Statuto - il "valore dei corpi intermedi, della rappresentanza e del pluralismo. Valori che sono stati fondamentali
nella costruzione della Repubblica italiana e che negli ultimi anni sono stati sacrificati alla logica di uno scontro
senza quartiere tra i poli opposti. L'Italia di Mezzo si propone inoltre di concorrere a ripristinare una
democrazia di partito che le attuali forze politiche hanno largamente conculcato". All'indomani della crisi del
Governo Prodi del febbraio 2007, il leader Follini abbandonò la precedente opposizione parlamentare e votò la
fiducia alla ricostituzione del Governo dell'Unione, appoggiando così dall'esterno la maggioranza di centro-sinistra.